El pasado viernes 7 de Junio finalizó la XXII campaña de excavaciones de la Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC en Tusculum, con una serie de nuevos hallazgos que enriquecen de forma notable nuestros conocimientos sobre el área monumental de la ciudad antigua.
Como cada año, las excavaciones, financiadas desde el año 1994 por el Gobierno de España a través del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) y del Instituto de Patrimonio Histórico Español (Programa “Excavaciones arqueológicas en el Exterior”), han sido realizadas en colaboración con la XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, propietaria del Parque Arqueológico, y bajo la dirección científica de la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale. Fundamental ha sido también el apoyo y la colaboración del Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus”, que ha puesto a disposición personal y espacios destinados a laboratorios.
La campaña 2019 ha tenido una duración de 5 semanas (6 de mayo – 7 de junio) y se ha centrado en el área meridional del foro, retomando las investigaciones interrumpidas en el año 2009. Objetivo principal de la campaña ha sido efectuar estudios de carácter arquitectónico para la comprensión de la evolución espacial y diacrónica de esta zona y, más específicamente, de la transformación arquitectónica de los edificios monumentales que allí surgieron. Las excavaciones han permitido documentar un complejo entramado de fases constructivas y habitativas que se protrae durante varios siglos, desde la época republicana hasta la plena Edad Media, documentando una progresiva transformación de un uso público a un uso privado del área.
Actualmente el equipo de la EEHAR está elaborando toda la documentación adquirida durante la campaña de excavación, que será objeto de una presentación prevista para el mes de diciembre. Entre los resultados más destacados hay que señalar la adquisición de nuevos datos sobre el edificio porticado de época republicana, ya anteriormente documentado, y su transformación en basílica, permitiendo además definir su cronología. Un largo trato de la pavimentación originaria de la basílica, una columna todavía in situ y un pozo de época romana han sido recuperados en la parte central del área de excavación, mientras que tanto en la parte sur como norte es evidente una intensa obra de espolio de las estructuras romanas y transformación de uso en época medieval, con una serie de silos de varias dimensiones. Además, durante la campaña ha sido realizada una cuidadosa limpieza manual del adyacente edificio sobre podio, permitiendo una puesta al día de su lectura estructural y su relación con la basílica. Finalmente, las excavaciones de este año han permitido definir el perímetro completo del ambiente semi-subterráneo de época medieval parcialmente indagado en las campañas 2000-2001, confirmando su relación con actividades de descuartizo de bovinos y su amortización entorno al final del siglo XII, cronológicamente coherente con la destrucción y abandono de Tusculum del 1191.
Lo scorso 7 giugno si è conclusa la XXII campagna di scavi della Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC a Tusculum, i cui risultati hanno consentito di arricchire notevolmente le nostre conoscenze dell’area monumentale della città.
Anche quest’anno le attività archeologiche -che dal 1994 sono finanziate dal Governo spagnolo attraverso il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) e l’Istituto de Patrimonio Histórico Español (Programma “Excavaciones arqueológicas en el Exterior”)- sono state condotte in collaborazione con l’XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, proprietaria del Parco Archeologico Culturale di Tuscolo, e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale. Fondamentale è stata inoltre la collaborazione fornita dal Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus”, che ha messo a disposizione personale e spazi destinati ad attività di laboratorio.
La campagna di scavi 2019 ha avuto una durata complessiva di 5 settimane (6 maggio – 7 giugno) e ha avuto come principale area di indagine il settore meridionale del foro, andando a riprendere le indagini condotte nella zona fino al 2009. Obiettivo principale della campagna è stato l’analisi e la ricostruzione dell’evoluzione spaziale e diacronica di questa zona della città e, più specificamente, la trasformazione architettonica degli edifici a carattere monumentale che sorsero lungo il limite meridionale del foro. Gli scavi hanno permesso di documentare una complessa e articolata successione di fasi costruttive che copre un arco cronologico che va dall’epoca repubblicana al pieno medioevo, documentando una progressiva trasformazione d’uso dell’area che da pubblica divenne privata.
Attualmente la documentazione acquisita durante lo scavo è in corso di elaborazione da parte dell’equipe della EEHAR, che presenterà i nuovi dati nel corso di un incontro aperto al pubblico previsto per il prossimo mese di dicembre. Fra i risultati più notevoli di quest’anno possiamo annoverare alcune novità relative all’edificio porticato di epoca repubblicana, già parzialmente documentato nel corso dei precedenti scavi, e alla sua trasformazione in basilica, di cui è stato possibile definire con maggior precisione la cronologia.
Un ampio tratto della pavimentazione originaria della basilica, una colonna ancora in situ e un pozzo di epoca romana sono stati recuperati nell’area centrale dello scavo, mentre immediatamente a nord e a sud le strutture di epoca romana risultano completamente spoliate in età medievale. Risalgono a questa fase di vita della città una serie di silos di varie dimensioni e un ambiente semisotterraneo che era stato già parzialmente individuato durante le campagne 2000-2001. Quest’anno è stato recuperato per intero il perimetro dell’ambiente, di cui è stato possibile confermare sia la relazione con attività di lavorazione delle carni, che il definitivo abbandono alla fine del XII-inizi del XIII secolo, coerentemente con la definitiva distruzione della città del 1191.
Per concludere, durante la campagna di scavo è stata realizzata una pulizia manuale dell’adiacente edificio su podio, rendendone possibile un’accurata lettura strutturale e analisi della relazione esistente con la basilica.