La cartografía, como producto cultural, técnico y artístico en cuya elaboración intervienen diversos saberes, técnicas y figuras profesionales es, sin duda, un artefacto con múltiples significados, explícitos o implícitos, que deben ser indagados para apreciar su contenido. En sus distintos registros, la cartografía es una muestra de cómo el ser humano ha interactuado con el entorno a partir de su cultura y su tecnología, pero también de su imaginación y de la voluntad de superar fronteras o de satisfacer curiosidades o necesidades no siempre reales. Los casos de estudio, que abarcan toda la Edad Moderna desde ópticas multidisciplinares, mostrarán la estrecha relación entre cartografía y poder, entre los saberes y su proyección sobre el territorio.
Coordina: Rafael Valladares (EEHAR-CSIC)
Dirige: Annalisa D’Ascenzo (Università degli Studi Roma Tre)
Participan:
Antonio Sánchez (Universidad Autónoma de Madrid): “Artesanos y eruditos en la cartografía náutica portuguesa, 1500-1650”.
José María García (Doctor en Historia): “Milenarismo e Ilustración. Proyectos cartográficos del México barroco”.
Sara Carallo (Università degli Studi Roma Tre): “Acque, mulini e manifatture nel Lazio meridionale (XVIII secolo). Un´analisi cartografica in prospettiva geostorica”.
Cinzia Bartoli (Università degli Studi di Siena): “Antichi confini: variazioni e conflitti territoriali nel Granducato di Toscana attraverso la cartografia storica di età moderna”.
Davide Allegri (Università degli Studi di Trento): “Carte in movimiento. Per una panoramica della cartografia tirolese tra XVIII e XIX secolo”.
Sede: Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma, via di S. Eufemia 13, 00187 Roma (Sala de Seminarios).
Fecha y hora: Miércoles 12 de Diciembre de 2018, 15.00 h.
Circolazione dei saperi e utilità delle conoscenze. La cartografia e le altre fonti di epoca moderna nelle ricerche attuali.
Il seminario pone al centro della riflessione la cartografia come prodotto culturale, tecnico e artistico, nel cui processo di realizzazione intervengono molti saperi, diverse competenze e varie figure professionali. Un manufatto che ha una sua materialità oggettiva ma che sottende molteplici significati, espliciti o impliciti, che devono essere indagati per poterne apprezzare in pieno i contenuti. A varie scale, la cartografia è un palinsesto di come l’essere umano nel tempo abbia interagito con l’ambiente sulla base della propia cultura e tecnologia, ma anche dell’immaginazione, della volontà di superare i confini, del desiderio di soddisfare pure curiosità e sentite necessità, vere o voluttuarie. I casi di studio, distribuiti su tutta l’epoca moderna e con approcci disciplinari multipli, mostreranno lo stretto rapporto fra la cartografia e il potere,tra i saperi e i progetti del territorio.
Coordina: Rafael Valladares (EEHAR-CSIC)
Dirige: Annalisa D’Ascenzo (Università degli Studi Roma Tre)
Partecipano:
Antonio Sánchez (Universidad Autónoma de Madrid): “Artesanos y eruditos en la cartografía náutica portuguesa, 1500-1650”.
José María García (Dottore in Storia): “Milenarismo e Ilustración. Proyectos cartográficos del México barroco”.
Sara Carallo (Università degli Studi Roma Tre): “Acque, mulini e manifatture nel Lazio meridionale (XVIII secolo). Un´analisi cartografica in prospettiva geostorica”.
Cinzia Bartoli (Università degli Studi di Siena): “Antichi confini: variazioni e conflitti territoriali nel Granducato di Toscana attraverso la cartografia storica di età moderna”.
Davide Allegri (Università degli Studi di Trento): “Carte in movimiento. Per una panoramica della cartografia tirolese tra XVIII e XIX secolo”.